Rarities, un bluff camuffato: il Battisti veramente segreto e raro resta tale

Ogni qualvolta esce una nuova raccolta di brani di Lucio Battisti dovremmo rallegrarci, perché in questo modo le ultime generazioni, vista la risonanza mediatica che il cantautore reatino continua ad avere, iniziano a conoscerlo meglio, a entrare in un mondo oggi praticamente scomparso e speriamo a capire la rilevanza storica-musicale del suo lavoro, che è immensa e unica in Italia. Dopodiché finisce lì. La routine con la quale, a tappe più o meno distanziate, si continua a gettare sul mercato brani battistiani, spacciandoli per rarità (che ormai non lo sono più) è chiaramente un’operazione di impronta commerciale, che non aggiunge nulla a tutto quello che di Battisti si è già sentito e parlato. Così anche questa ultima raccolta si sgonfia dentro la ripetitività di alcune scelte, magari non così diffuse, ma nemmeno mai ascoltate e già editate, compresa la coda orchestrale di Pensieri e parole. Basterebbe fare un giro sul web per trovare tantissime cose ben più interessanti, frammenti e provini che ancora oggi possono sorprendere e che pian piano negli anni si sono recuperate. Purtroppo la ricerca, la scoperta e la (ri)edizione di brani battistiani, si sofferma ancora troppo spesso nella fase 1 della sua carriera, ma questo è abbastanza ovvio, essendo la più ricca quantitativamente, in anni in cui si suonava e sperimentava di tutto e l’omologazione non si era ancora presa tutta la musica leggera italiana, compresa quella più sofisticata detta d’autore. Purtroppo le scoperte fondamentali di oggi andrebbero cercate, potendolo fare, là dove probabilmente non si riuscirà mai ad entrare. Ammesso che esistano, trovare provini e brani in fieri del post Hegel sarebbe la scoperta del secolo o anche tanti lavori restati per strada, versioni alternative (si pensi a quella bellissima de Il nostro caro angelo così ipnotica e misteriosa – https://www.youtube.com/watch?v=ZfbVj0sO6DY), tentativi ed approssimazioni di un lavoro straordinario, che viene celato in maniera imperdonabile al mondo, per i motivi che si conoscono, al pari dei “colpevoli”. Certo il problema è enorme, e i diritti dei brani sono un ostacolo insormontabile, ma speriamo che un giorno arrivi da qualche parte un plico, come già successe molti anni fa, contenente cose inaudite. Dunque questo Rarities è soltanto un’ulteriore tappa strategica di mercato, niente di più. Le cose che pe(n)sano restano ancora segrete.