Pirlo, la parabola dei talenti accende la Juve e la fantasia. Ma è presto per dire se funziona

Data la poca consistenza della Sampdoria, converrà non entusiasmarsi troppo per questo 3-0 iniziale dell’era Pirlo (e per Pirlo stesso come allenatore). D’altronde la squadra è ancora in cantiere, qualcosa o anche più potrà cambiare, a cominciare dalla punta centrale, che al momento manca del tutto e che sposterà gli equilibri dell’attacco, com’è ovvio. Quindi solo sensazioni: 1) la squadra pare seguire assai più questo tecnico (ok ci voleva poco), i motivi sono evidenti, non solo perché Pirlo è stato un giocatore fondamentale per la Juve; 2) adesso in area, quando la Juve attacca, ci sono sempre diversi giocatori bianconeri, prima era il deserto; 3) le sorprese della giornata sono McKennie (a naso più necessario e duttile di Matuidi), probabilmente il migliore della serata, ma non mi sbilancio troppo – il risveglio di Ramsey, decisamente si è tolta tutta l’opacità sarriana: qui non bisogna avere troppa euforia, resta un giocatore verso il tramonto e la resistenza fisica non è eccellente – Kulusevski, ma non è una sorpresa vera e propria, però segnare un gran gol dopo una decina di minuti non è da tutti; 4) Ronaldo, nel bene e nel male, resta un giocatore decisivo: comunque ha segnato il gol più difficile; 5) il ritorno di Chiellini è fondamentale; 6) il doppio centrale di centrocampo può essere un’arma vincente: in realtà lo aveva già adottato anche Ossimoro, agli inizi del suo mandato – la variabilità del modulo 3-5-2/4-4-2 a seconda se si attacca o si difende, pari già abbastanza recepita; 7) Pirlo ha detto una cosa bellissima, che non sentivo dai tempi di Conte: il talento non va soffocato, ben venga chi ce l’ha, cercheremo in tutti i modi di valorizzarlo. Ossimoro il talento lo detestava, Sarri non ha avuto il tempo e il modo per farlo. 8) probabile che lo scudetto sia una strada assai più impervia di questi 9 anni passati: ci sta ed è anche giusto per il calcio, dopo tanti anni la Juve non è la candidata principale a vincerlo (se non l’unica, come è accaduto diverse volte); 9) con questa squadra comunque è quasi impossibile vincere la Champions, ci si metta il cuore in pace: storia, destino e organico impongo la rassegnazione. 10) a Roma si capirà qualcosa in più, in settimana si spera anche sulla stranissima esclusione di Pellegrini: dio voglia che Paratici e Nedved sappiano cosa stanno facendo, non è assolutamente escluso il contrario.