Olocausto, vaccini, terra piatta: l’eredità purtroppo non è solo un gioco in tv

C’è una trasmissione su Raiuno, prima del Tg delle 20, che spiega spesso l’Italia meglio di tante inchieste sociologiche. Lo so: sto esagerando, eppure… I quiz non sono ovviamente un terreno significativo, anche se l’attività mnemonica è tutt’altro che un segnale banale, però sentire sovente persone anche laureate lanciarsi in risposte irragionevoli è sorprendente, e soprattutto avvilente: ci sono concorrenti che hanno messo Hitler negli anni ’60, per capirci, che è un errore diciamo “impossibile” e drammatico, ma c’è anche chi ha risposto che l’Urss faceva la guerra fredda con la Polonia e che Kiev sta in Giordania (magari uno potrebbe anche rispondere Bielorussia o Moldova, che avrebbe sicuramente più senso. Ma Giordania è dura da comprendere…). E anche calcolando che lo stress per il breve tempo a disposizione per rispondere faccia brutti scherzi, come stare davanti a una telecamera, restano prove sconfortanti.

Il programma si chiama “L’eredità”, con riferimento al gruzzolo di soldi che uno può vincere, ma anche a quello che si porta dietro dalla sua esperienza scolastica e di conoscenza della vita in generale; e ripeto è solo un quiz, che resta uno degli appuntamenti televisivi più amati dai tempi di “Lascia o raddoppia?”. Purtroppo l’eredità pare estendersi a situazioni ben più allarmanti, dove la memoria infranta porta sempre più al negazionismo, con il quale si distruggono anni di Storia e si sacrifica la scienza, in nome di un’idea che il proprio pensiero possa tranquillamente contraddire verità certificate. È dell’altro giorno la rivelazione che il 15% (ripeto: 15%) degli italiani non crede sia esistito l’Olocausto, che Auschwitz sia la ricostruzione fittizia di un parco giochi della morte, che nazisti e fascisti fossero alla fin fine dei bontemponi. Ignoranza, smemoratezza, sfrontatezza: c’è un po’ di tutto, ma questo è soprattutto il risultato di uno stolto abbandono dell’indispensabile eredità (storica, culturale, scientifica), da tanto tempo trascurata. Da questa tristissima realtà, che si accompagna ovviamente a una rivincita dei totalitarismi che stanno infettando l’Europa da tempo, discendono poi situazioni altrettanto allarmanti come i no-vax e assai più divertenti come i terrapiattisti, che negano la sfericità del nostro pianeta, perché altrimenti al Sud starebbero a testa in giù e altre castronerie. La trama è allucinante: studiare non serve, nessuno può vantare una autorevolezza su niente, la mia esperienza è tutto. Sono segnali spesso salutati con una distrazione colpevole, che permette l’espansione di ignoranza e stupidità a rapida velocità e che probabilmente vedrà le future generazioni esposte all’imbarbarimento generale.

Forse sarebbe necessario tornare, anche per un solo istante, a un secolo fa, per capire come si moriva per malattie oggi debellate e come le dittature si ponessero obiettivi di eliminazione in massa di popoli interi. L’eredità perduta non è purtroppo solo un gioco in tv.