Non c’è solo il virus che viene dalla Cina a far paura. Ma l’Italia sembra non accorgersene

Non sarà facile debellare il virus che sta spaventando l’umanità, come sempre pigra nel cogliere possibili catastrofi in tempo, sottostimando pericoli che all’inizio sembrano deboli e che poi, con lo sviluppo esponenziale che comportano, agitano paure forse perfino esagerate, com’è successo con altre ipotetiche pandemie, poi risoltesi fortunatamente, anche se stavolta il pericolo sembra un po’ più consistente e d’altronde se metti in quarantena una popolazione come l’Italia, la preoccupazione, anche in un Paese come la Cina restio a comunicarla, esiste. Curioso semmai notare come un regista ancora oggi un po’ sottostimato da molti come Steven Soderbergh abbia nel 2011, con il film “Contagion”, ipotizzato una situazione simile (puntualmente disastrosa nella finzione cinematografica), con un virus partito dalla zona cinese (Hong Kong e dintorni), portato dai pipistrelli, che colpiva i polmoni. Molto profetico.

Ma c’è un altro virus, altrettanto pericoloso e forse ancora più complicato da fronteggiare, che sta minando il “corpo” di una popolazione ancora oggi distratta o menefreghista o peggio ancora ignorante e smemorata: da tempo nel nostro Paese si moltiplicano casi di aggressione, non solo verbale purtroppo, nei confronti di persone che appartengono a popoli, religioni, inclinazioni sessuali non corrispondenti alla maggioranza, con atti che denunciano una sempre meno strisciante vocazione fascista, spesso orgogliosamente sbandierata anche da politici locali o parlamentari e ministri, che dimenticano come la nostra Costituzione si poggi sulla necessità assoluta antifascista. Spalleggiata anche dai giornali di Destra (la Destra forse più ignorante di tutta Europa), che abbassano la soglia della vigilanza (e professionalmente della “notizia”), ignorando fatti e misfatti di questo genere (l’ultimo: la scritta infame “qui abita un ebreo”) e ovviamente infuocata dai tanti Salvini che si agitano ogni giorno in piazza e in tivù, la marea pericolosa dell’intolleranza e del razzismo sta aumentando ogni giorno, sottostimata e quasi ignorata, spesso salutata come ragazzata o alternativa alla noia quotidiana (è di ieri il post di un assessore di Conegliano, nel trevigiano, con un Mussolini e cuoricino), per arrivare al delirio dei negazionisti, secondo i quali Auschwitz era probabilmente una specie di Disneyland. Il ritorno del fascismo con gli anni ruggenti di allora è un pericolo tutt’altro che trascurabile, come invece in questa Italia degradata sembra accadere da tempo, sdoganando avvertimenti ostili e talvolta anche azioni violente. Come il coronavirus che sta agitando l’umanità, questo veleno dilagante sembra non conoscere ostacoli ed è sicuramente più pericoloso e incontrollabile. E trovare una cura o un vaccino a questa tossicità, una volta diventata imperante (il panico che l’Italia possa finire in mano non alla Destra, che ci potrebbe anche stare, ma a questa Destra è reale), sarà ancora più problematico. L’odio ha sempre fatto più vittime di ogni virus: non ricordarlo in tempo, potrebbe essere un errore tragico.

(foto Sky.it)